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Xiaomi a gamba tesa nella guerra dei SoC: ecco Surge S1, il chipset di Mi 5C

Da produttore di smartphone ad azienda impegnata nella fabbricazione di una propria linea di chipset. E’ il salto compiuto dalla cinese Xiaomi, che in queste ultime ore ha ufficializzato il suo primo processore per dispositivi mobile: Surge S1, già invero anticipato a grandi linee dalle indiscrezioni reiteratesi nel corso delle settimane precedenti. Il SoC rappresenta indubbiamente l’elemento di spicco del nuovo Mi 5C, smartphone di fascia media equipaggiato, per l’appunto, da una soluzione ideata e progettata <<in casa>>.
<<La possibilità di creare i propri chipset è l’apice per qualsiasi azienda smartphone. Per Xiaomi, la mossa è un prossimo passo fondamentale nello sviluppo. Al fine di mantenere la promessa di rendere l’innovazione a disposizione di tutti, abbiamo bisogno di padroneggiare la tecnologie di base della nostra industria e di integrare lo sviluppo del nostro hardware con il nostro software, che ci aiuta a rendere gli smartphone ancora migliori. L’obiettivo è quello di riuscire costantemente a sorprendere l’industria e deliziare i consumatori>> ha affermato il co-fondatore di Xiaomi, Lei Jun.
Xiaomi vuol dichiarare guerra ai principali players del settore, capitanati dalla statunitense Qualcomm e seguiti a ruota da Apple, MediaTek, Huawei e Samsung. Proprio la società di Seoul si era espressa negativamente su una tale possibilità, affermando che lo sviluppo di un processore necessita di grandi risorse economiche e di una buona dose di esperienza. Moniti che sembrano non aver intaccato le strategie di Xiaomi, che ufficializza oggi il suo nuovo System on a Chip proprietario.
Surge S1 è costruito secondo i paradigmi dell’architettura big.LITTLE e composto da quattro core Cortex-A53 con frequenza operativa da 2.2GHz (necessari per gestire al meglio i compiti più difficili) ed altrettanti quattro core Cortex-A53 per le operazioni quotidiane e meno dispendiose di energia. Il risultato è presto detto: il primo SoC griffato Xiaomi va a catalogarsi come un octa-core con processo produttivo a 28 nanometri, in coppia con la scheda grafica Mali-T860 MP4 che, dati statistici alla mano, utilizza il 40% in meno di energia se rapportata al modello di generazione precedente e promette ottimi riscontri sia lato gaming che multimediale (il produttore cinese sottolinea con forza la registrazione video in 4K). Il chipset è poi contornato dal supporto alle chiamate VoLTE e DSP a 32bit e mette in evidenza una baseband programmabile e aggiornabile via OTA.
L’attenzione è però posta verso il comparto multimediale, giacché Surge S1 è in grado di sfruttare alcuni algoritmi capaci di migliorare fino al 150% valori come la sensibilità di luce del sensore fotografico. Presenti anche diversi livelli di sicurezza come l’architettura TTE, un sistema di protezione al fine di preservare l’integrità dei dati e, al tempo stesso, controllare eventuali accessi non autorizzati. Non mancano poi i primi risultati benchmark snocciolati da Xiaomi, che pongono Surge S1 poco più in alto di Snapdragon 625 e MediaTek Helio P20, chipset di fascia media; lo score registrato da Xiaomi Mi 5C è di 64.817 punti.

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